Il mio sogno da bambina era quello di avere una cameretta piena di libri, perdermi nei mondi delle magiche storie che mi venivano lette prima di chiudere gli occhi e andare a dormire. Al giorno d’oggi non è facile tenere in camera un’intera libreria o anche semplicemente uno scaffale pieno di libri e molti, come me, se li mettono in salotto oppure in ufficio. Ma a quella bimba, ormai un po’ cresciuta, è rimasto ancora il sogno di dormire tra i libri e ora vi racconterà come è possibile farlo, anche in Italia, con due semplici parole: Book and Bed.

B&B è da sempre acronimo di Bed and Breakfast ma se vi dicessi che ad esempio in Islanda, la nota sigla sta per “Bed and Book” mentre in Giappone sta, al contrario, per “Book and Bed”, e corrisponde ai nomi di due strutture ricettive progettate per un segmento di clientela molto mirato?

E se vi dicessi inoltre che questa nuova formula di accoglienza è disponibile anche in Italia e che si può fare un’esperienza di Book&Bed anche a Napoli?

Perciò topi da biblioteca, serial readers, bookworms del mondo, unitevi… anzi addormentatevi!

 

Un cuscino di libri in Islanda, Giappone e non solo

 

La prima esperienza di Book&Bed arriva  da Reykjavik, ed è una guesthouse a gestione familiare ricavata in un’abitazione di inizio Novecento.

La seconda è a Tokyo e porta la firma della giovane coppia di archistar Makoto Tanijiri e Ai Yoshida.

Entrambe le strutture si rivolgono al pubblico dei lettori. Quelli vecchio stile, che ancora amano la carta e apprezzano il piacere di tenerla tra le mani, ma che non necessariamente hanno alle spalle molti anni di vita.

Sfogliando le immagini del moderno hotel di design giapponese, risulta infatti evidente che la clientela inseguita rientri appieno nella cosiddetta “young readers”, un po’ perché gli appassionati della narrativa stampata appartengono anche a questo target, un po’ perché, in perfetto stile nipponico, gli spazi per il riposo sono ricavati direttamente all’interno delle librerie, su ripiani non sempre facili da raggiungere. Per ogni ospite vi è un cuscino e un materasso – in cubicoli situati tra gli oltre 1700 volumi in lingua inglese e giapponese, con la garanzia, letteralmente, di una totale immersione tra i libri.

Sfogliando le riviste di design e navigando un po’ per il web troviamo molti altri esempi di alberghi per bibliofili. A New York il Library Hotel offre in piena Manhattan 60 camere contenenti complessivamente oltre 6mila volumi, catalogati secondo il sistema decimale Dewey, correntemente utilizzato nelle biblioteche.

Arriviamo infine alla proposta della gallese Gladstone’s Residential Library, ancora più originale, perché la struttura ricettiva è parte di una vera e propria biblioteca, per giunta di grande valore storico. A fondarla fu infatti il premier britannico William Gladstone, nell’Ottocento, che vi ricavò addirittura 26 camere per i suoi colleghi studiosi mangialibri. In questo caso, il numero dei volumi disponibili arriva a 250mila: una vera e propria leccornia per gli estimatori della cultura su carta.

 

Il Book &Bed italiano firmato Mondadori

 

Ma arriviamo ora all’Italia, a Napoli per l’esattezza, qui la prima esperienza di Book&Bed porta il nome della più nota casa editrice italiana, Mondadori e si crede essa possa rappresentare il primo esempio di un’inversione di tendenza, dopo tante notizie negative, anche per gli aspetti legati alla cultura, che hanno riguardato il capoluogo partenopeo.

Il Book and Bed si trova all’interno del Mooks Palace in via Luca Giordano 158, al piano superiore della libreria Mondadori. Si tratta di Book and Bed Suite un ambiente caldo e intimo, di raffinata eleganza dove farsi coccolare dai libri.

L’hotel libreria, composta da due suite, la Calvino e la Freud, ognuna da 45 mq, arredate con pregiati mobili d’antiquariato e tessuti avvolgenti, permette di trovare oltre 4000 titoli, spaziando da capolavori del 1741, provenienti da collezioni private degli imprenditori a volumi più contemporanei.

Il Book and Bed è caratterizzato da ambienti aperti, dinamici, nei quali non esistono muri ma solo opere in falegnameria che hanno saputo interpretare e valorizzare con la loro esperienza, ogni variazione sul tema iniziale.

Non resta che correre a dare uno sguardo, o meglio, una letta!